1 gennaio 2021. Ho voluto appositamente aspettare questo giorno per pubblicare il primissimo articolo del blog di viaggi a cui devo, davvero, troppi anni di ritardo sulla tabella del cuore. Il primo giorno di un 2021 che fa seguito a un anno funesto per molti, l’anno della rinascita e della dea fortuna per quanto mi riguarda. Tutte ragioni per le quali scelgo di far partire la barca a vela oggi, con l’augurio che possa diventare una speranza fluttuante e ispirazione di libertà – e dove trovarla – ogni qualvolta ne abbiate bisogno, anche e soprattutto quando andrà tutto bene. Come il migliore degli amici.

Vorrei dare avvio all’avventura che mi sono scelta esattamente come scelgo il pane la mattina e le mie persone intorno la vita intera, con i dettagli dell’indimenticabile weekend di trekking tra le maestose Alpi Bernesi trascorso in occasione del secondo anniversario con Juan Carlos a novembre scorso, quando si era da poco entrati nel secondo lockdown italiano e io ero riuscita a scappare in Svizzera poco prima per raggiungerlo. Là dove non vi era restrizione di movimento. Vi lascio immaginare lo scalpitio dell’anima.

Volevamo immergerci nel cuore incontaminato della natura che non siamo più abituati a vivere presi sempre da tanto correre – e chissà per quale trofeo – tra edifici che quasi impediscono il naso all’insù. Bisogna mantenere l’occhio allenato anche in questo. A sorprendersi, cambiare colore, riflettere e venire riflesso da ciò che gli da un senso, ciò di cui siamo figli. Non potevamo scegliere destinazione migliore, dunque. Trovate lo specchietto delle spese alla fine del post. Buona meraviglia.

Mini mappa dell'itinerario tra le Alpi Bernesi
Mini mappa dell’itinerario

Giorno 1 tra le Alpi Bernesi – Arrivo in Airbnb & Blausee

Saltiamo in macchina e da Basilea, situata all’estremo nord della Svizzera al confine con Francia e Germania (yes, pazzesco e davvero divertente!), ci dirigiamo verso Reichenbach im Kandertal che si trova invece nel Canton Berna, nel centro del Paese, e a circa 300 km a nord di Milano. Raggiungiamo il nostro AirBnb, uno tra i più caldi – in tutti i sensi che vi saltano alla mente – e carrrrini in cui sia mai stata. In linea generale, nei dintorni di Interlaken, territorio delle Alpi Bernesi molto popolare sia tra i turisti locali che tra quelli stranieri, troverete tantissimi chalet tipicamente svizzeri pronti a regalarvi un’esperienza locale a 365 gradi. Grazie alla sua orografia l’Oberland Bernese, come si chiama quest’area del Canton Berna, è infatti una regione di grande interesse per attività sportive adatte a tutti i gusti, dallo sci al parapendio (p.s: me l’hanno regalato per il compleanno, ad aprile vi farò il resoconto). L’alloggio che abbiamo scovato noi, in particolare, è situato sulla sommità di una collina nella valle del paesino, alla fine di una strada a curve che attraversa alcune case di residenti locali piacevolmente gentili e amichevoli, tutte corredate di recinti all’aperto per il bestiame, trattori o portalegna dalla perfetta geometria dei ceppi del legname raccolto per l’inverno. Il saluto tra passanti è d’obbligo da queste parti, a maggior ragione se si tratta di escursionisti impegnati nella stessa tratta, in andata o ritorno. Insider tip : provate a dire ‘tschüss‘ (/cius/), invece di ‘hi‘, riceverete sorrisi a iosa.

Oltre alla bellezza della capanna-di-Hagrid, come la chiamiamo noi, del panorama e del luogo circostante per la quale le immagini parlano da sé, vi raccomando fortemente di prenotare un alloggio in questa zona, che sia lo chalet di Tamara o meno, in quanto funge da perfetto punto di partenza per esplorarne i dintorni alpini. Nell’area del Bernese, infatti, vi è una quantità smisurata di opzioni di escursionismo a disposizione degli appassionati di tutti i livelli, dai principianti come me ai pro. In molti casi non serve nemmeno prendere la macchina se considerate che, per esempio, il nostro alloggio confinava letteralmente con l’inizio del bosco e la maggior parte degli host vi fornirà quante più informazioni necessitiate con fior di brochure e mappe dolcemente appese alle pareti della camera.

Nota: il wc della casetta è un wc chimico situato subito al suo esterno, ma comunque al chiuso, mentre per la doccia e l’acqua calda bisogna recarsi nello chalet più grande dove abitano gli host, a una decina di metri di distanza. Il bagno principale è disponibile tutto il giorno, a meno che non sia occupato da loro, o non ci sia nessuno in casa.

Abbiamo impiegato le prime ore del pomeriggio ad assorbire raggi solari seduti nel patio dello chalet. La vista sulle infinite montagne verde fluo che si aprivano poco più in fondo, le gambe inondate anche dai tre gatti dolcioni dei proprietari – Tom, Jerry e X -, che hanno sorprendentemente stravolto l’opinione sui gatti sino ad allora fermamente portata avanti da entrambi, amanti piuttosto dei cani. Dopo il terzo espresso del giorno (10/10 all’AirBnb anche solo per la presenza della macchinetta del caffé con dotazione di almeno trenta capsule) e poco prima che il sole tramonti, ci ributtiamo in macchina per la seconda tappa, 12 km a sud (15 minuti di auto) da Reichenbach im Kandertal: Blausee.

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Blausee, il lago blu

Blausee, in tedesco, significa lago blu, e sono certa che dalle foto potete comprenderne con facilità il motivo. E’ un luogo perennemente avvolto da un’aurea di incanto che non risparmia neanche una stagione, dove l’azzurro cristallino e i fondali fungono da calamita, assieme al piccolo parco naturale che lo racchiude e che può essere esplorato al pari di qualunque altra area boschiva locale. La complessità dei sentieri è davvero minima. Noi ci siamo divertiti tantissimo a camminare accucciati sotto alti tronchi caduti e reinventatisi nella loro nuova posizione a ponte e a perderci dentro le molteplici cavità di massi giganti franati secoli fa. Oltre al parco, vi è anche una leggenda che circonda Blausee, la quale narra che la statua della giovane donna che si può osservare a fondo del lago è in realtà il corpo pietrificato di una ragazza del luogo che morì di crepacuore, e il cui colore azzurro profondo degli occhi rimase lì, incastrato nell’acqua, a imperituro ricordo dell’amore eterno.

All’interno di questa oasi di pace tra le Alpi Bernesi potete incappare in ponticelli super fotogenici e aree barbecue. Difatti, gli svizzeri amano le grigliate, al punto tale da installarne attrezzature gratuite e disponibili al pubblico ovunque, anche e anzitutto nei siti naturali, come a esprimere la necessità di sedersi, scaldarsi e ristorarsi per riuscire a interpretare al meglio ciò che si ha davanti. Il concetto della convivialità into the wild.

Per visitarlo nella totale quiete, vi consiglio di optare per la fascia oraria delle cinque del pomeriggio in poi dato che, così come risparmierete sul prezzo del biglietto che in quella frangia è ridotto (circa CHF 6-8 in base al giorno della settimana, a cui serve aggiungere il costo del parcheggio di CHF 3 all’ora), potrete anche godere al massimo della magia di Blausee, uno dei laghi alpini più famosi della Svizzera. Durante la giornata, e comunque solo fino alle ore 17, vi è la possibilità di effettuare un giro del lago in barca incluso nel prezzo del biglietto d’entrata.

Blausee e la giovane annegata da troppo amore

Giorno 2 tra le Alpi Bernesi – Oeschinensee

Pronti con i panini al sacco a base di tortilla spagnola e maionese (gosh!), la seconda giornata è stata all’insegna di una chicca delle Alpi Bernesi e del mondo intero che ancora adesso, mentre scrivo, mi sembra impossibile possa esistere ed essere qui a disposizione dei nostri ricordi. Sapevamo che cosa ci aspettava, ma sarà che ritrovarselo davanti agli occhi dopo due ore di trekking in salita ha reso la meta più simile al Monte Olimpo, o sarà che nessuna foto gli renderà mai giustizia, ebbene io ci ho impiegato giorni a smettere di sognare lui e l’arcobaleno alpino di sfumature specchiate, interrotto a tratti solamente dai disegni concentrici che si creavano dal lancio dei nostri sassolini, subito susseguiti dalle bocche incredule e infantili di entrambi.

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Lago di Oeschinen

Il lago di Oeschinen, o Oeschinensee, impronunciabile le prime dieci volte, per non smettere di esserlo mai, è anch’esso un lago alpino che si trova però a un’altitudine di 1,578 mt ai piedi della Blüemlisalp e circondato da altre tre montagne delle Alpi Bernesi, e che è dunque alimentato grazie ai ghiacciai situati sulle vette a 3,000 mt. Inoltre, questo luogo naturale fa meritatamente parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, poiché l’area a cui dà accesso è un biosistema ricco di fauna e flora alpina dalla bellezza intatta a portata di appassionati di escursionismo. Come se non bastasse, mentre d’estate viene installato uno scivolo panoramico per slittini lungo 750 mt con un dislivello di 150 mt, d’inverno vi è l’imbarazzo della scelta tra la pesca o il pattinaggio sul ghiaccio che si crea in superficie (yep, magic) e la pista per slittini lunga 3,5 km che dal lago scende alla stazione della cabinovia di Kandersteg.

Oeschinensee può essere raggiunto tramite una combinazione variabile di modalità, ognuna comunque riconducibile a Kandersteg come base di arrivo e partenza. Il paese dista solo qualche km in più dalla nostra base dell’AirBnb: 19 km a sud e una ventina di minuti in macchina. Una volta trovato parcheggio vicino alla stazione della funivia (più posteggiate, meno pagate, noi abbiamo speso CHF 8 per cinque ore di sosta), si può optare per salire in cabina sino a Oeschinen (non attiva da fine ottobre a fine dicembre) e proseguire poi una mezz’oretta a piedi, oppure si può direttamente salire i 1,600 mt di altitudine camminando, meteo permettendo. Se le strade non sono ancora innevate, vi raccomando fortemente quest’ultima soluzione in quanto risparmierete intorno ai CHF 60,00 a testa e vi immergerete in uno splendido trekking di un’ora e mezza o due a passo tranquillo, ma faticoso se non siete abituati alle pendenze (per un totale di 9 km a/r: i glutei e le gambe ringrazieranno), essenzialmente in salita, tra abetai, ruscelli d’acqua freschissima, la più pura che abbia assaggiato, e viste mozzafiato sulla valle che pian piano va scemando per lasciare spazio all’altezza disarmante della catena montuosa circostante. E poi, finalmente, al Monte Olimpo, all’estasi e al silenzio disarmante.

Tuttavia, durante la bella stagione, vista la presenza di numerosi sentieri di trekking disseminati sui pendii intorno al lago – uno più bello dell’altro – di varia difficoltà e durata, lunghi anche 12 km in pendenza elevata, sino a un’altitudine di 2,000 km, è consigliabile scegliere di dedicare tutte le energie agli itinerari prescelti piuttosto che alla salita per il lago. In tal caso, quindi, farei quest’ultima in cabinovia. Noi non abbiamo avuta scelta in quanto siamo andati “fuori stagione” a funivia chiusa, e vogliamo assolutamente tornarci in primavera per vedere il lago dall’alto intraprendendo uno degli splendidi itinerari a monte, appunto. Il più completo è il Loop Trail o Heuberg, che parte dalla stazione alpina di arrivo della funivia (quella di Oeschinen, per capirci), fa un giro ad anello completo intorno al lago tra i pendii, i loro greggi e pascoli naturali e i boschi e infine scende di ritorno a Kandersteg (12 km di sentiero di media difficoltà). Trovate mappe e dettagli degli itinerari percorribili solo in assenza di neve sia in loco che sul sito ufficiale dell’ufficio turistico di Kandersteg (lingua italiana non disponibile purtroppo, ma se impostate il traduttore automatico nelle impostazioni del vostro browser, dovreste riuscire a esplorare il sito).

Come a Blausee, anche qui trovate le rive del lago costellate di aree barbecue e d’estate la temperatura delle acque arriva addirittura fino a 20 gradi; non sorprendetevi se vedete bagnanti, in Svizzera è norma fare il bagno in tutti i fiumi e tutti i laghi, come direbbe il buon Scanu. Tra le attività d’inverno, invece, mi preme menzionare anche il World Heritage Ice Walk, la popolarissima camminata sul lago ghiacciato. Noi ci siamo assopiti all’ombra del variopinto riflesso simmetrico delle Alpi Bernesi seduti su una delle tante rocce a bordo lago per consumare i nostri bocatas e siamo semplicemente rimasti lì, per tempo immemore, quasi spaesati dalla perfezione “che non so quale sia più perfetto, se il blu dei tuoi occhi o il blu del lago”, sinché il sole ormai sul punto di tramontare ci ha ricordato che era ora di tornare alla base – tutto in discesa, yey.

Giorno 3 – Possiamo portarci a casa il gatto?

La seconda e ultima sera, verso le 2 del mattino, uno alla volta andiamo in bagno, sempre all’erta nell’ascoltare eventuali rumori di animali selvatici provenienti dalla selva limitrofa – vi ricordo, bisogna uscire dalla capanna per entrare nel bagno, e in assenza di alcuna luce esterna se non quella limitata dell’ingresso il resto è buio pesto – e all’improvviso Juan Carlos afferma di aver udito lupi ululare. Seguono dunque ricerche ansiogene in rete sulle statistiche di casi di attacchi dei lupi sugli umani, soprattutto per quanto concerne la zona delle Alpi Bernesi. Tranquilli, non c’è mai stato alcun caso registrato. Con questa rassenerata consapevolezza e una forte nostalgia tanto precoce da voler rapire Jerry il gatto agli host, rincasiamo a Basilea e rimaniamo con la bellezza addosso per le settimane a seguire.

Ma se potessi io vivrei così, ridere alle cose semplici, ammutolire davanti alla fortuna di esistere, ed esistere qui, dove è tutto in perfetto ordine – basta guardare da vicino, e farsi da parte. Ha tutto un senso.

Swiss Tips

  • Portatevi sempre qualche contante per pagare i parcheggi, in quanto poche macchinette accettano carte di credito. Insider tip : pagatelo il parcheggio, qui i controlli li fanno eccome e le multe partono da CHF 300,00;
  • In inverno assicuratevi di arrivare entro le ore 17:30 a Blausee ed entro le ore 15:00 in cima a Oeschinensee per godervi il panorama e non perdere la possibilità di scattare foto con la luce del giorno. Tra le Alpi Bernesi, inoltre, il sole si nasconde molto prima;
  • Cercate di rimanere sempre sui sentieri tracciati durante qualsiasi attività di trekking in modo da individuare eventuali bisce o vipere di montagna (comunque rare);
  • La Svizzera è tra i Paesi più cari al mondo, specialmente per quanto riguarda il vitto. Se non volete ritrovarvi con brutte sorprese alla presentazione del conto, controllate sempre i prezzi del menù prima di sedervi al ristorante o al bar, e in alternativa optate per il supermercato. Anche lì, attenzione ai prezzi;
  • Chiedete acqua del rubinetto (‘tap water‘) ovunque si possa, è gratis, buona e la servono su richiesta;
  • Sia a Blausee che a Oeschinensee vi sono strutture ricettive di pernottamento e di ristorazione turistiche che vi sconsiglio per i prezzi esorbitanti. C’è un’ampia gamma di alternative più economiche e belle tanto quanto a valle o in paese;
  • Rispettate con estremo scrupolo i limiti indicati di velocità sulle strade e in autostrada (in genere 120 km/h) onde evitare di essere multati anche solo per pochi km/h in eccesso (il massimo concesso è di 7 km/h in più);
  • In Svizzera tedesca non parlano italiano, perciò in assenza di tedesco è necessaria una base di inglese per comunicare.
Specchietto dei costi del'itinerario tra le Alpi Bernesi

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7 Comments

  1. Troppo interessanti tutti i dettagli e le tips che hai fornito!! Le foto sono spettacolari, sarà sicuramente uno dei primi posti che visiterò in Svizzera! 😍

  2. Descrizioni incantevoli, fotografie spettacolari, informazioni preziose, capaci di iniettati sottopelle una gran voglia di partire. Grazie Giulia per avermi portato con voi, è stato un viaggio emozionante che sono certa ripeterò presto dal vivo 🌈

    1. Grazie mille Sole per questo splendido commento!
      Mi fa immenso piacere averti trasmesso anche solo una briciola della bellezza.
      Ti auguro di poterci andare presto. Non serve andare in India o a Bali per riconnettersi con sé stessi, spesso basta la natura spiazzante di questi luoghi.
      With love,
      G

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